La Giornata nazionale della donazione
e del trapianto di organi e tessuti e le città del “sì”

Massimo Cardillo

Direttore del Centro Nazionale Trapianti, Roma.

Pervenuto il 6 giugno 2022.

La Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti dello scorso 24 aprile ha dato il via alla campagna nazionale di comunicazione su donazione e trapianto di organi e tessuti per l’anno in corso. Un valore aggiunto è la partnership siglata con l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) per l’anno 2022, che ha consentito di porre al centro della prossima Giornata nazionale il tema della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della carta d’identità al Comune. Come abbiamo ormai imparato, questa modalità rappresenta oggi il principale canale con cui i cittadini esprimono il loro volere sulla donazione post-mortem e i comuni sono diventati il luogo in cui i cittadini sono chiamati a dare il loro assenso o il loro dissenso alla donazione. Per questo motivo ogni singolo comune, sindaco e ciascun operatore dell’anagrafe sono dei preziosi alleati per aumentare il numero dei cittadini che esprimono la loro posizione. Al Ministero, al Centro Nazionale Trapianti (CNT) e a tutta la rete l’obbligo e il compito di informare i cittadini costantemente sul tema e su come esprimersi in vita.

Consci di questa responsabilità, per il 2022, Ministero della Salute, CNT e Anci hanno lavorato insieme ad una Campagna che ha avuto due direttive principali: la prima, una comunicazione interna rivolta a tutti i Comuni italiani con l’obiettivo di rafforzare da un lato la consapevolezza degli operatori circa il loro ruolo cruciale e dall’altro di promuovere la scelta del “sì” alla donazione; la seconda una comunicazione rivolta ai cittadini di tutte le età, per ricordare loro di dichiarare il proprio sì alla donazione degli organi al momento del rilascio o rinnovo della carta di identità.

Sono stati più di 300 i Sindaci che hanno partecipato all’iniziativa promossa sui social #cittàdelsi (vedi pagg. 36-39). Dai grandi capoluoghi italiani ai piccoli centri, tutti a ricordare che l’Italia è fatto di tante realtà diverse ma che, di fronte a questo tema, la predisposizione alla donazione dei cittadini italiani rimane alta.







La prova della generosità dell’Italia ci viene restituita anche dall’Indice del Dono (vedi pag. 39), pubblicato proprio in occasione della XXV Giornata nazionale della donazione di organi, tessuti e cellule. L’Indice del Dono è calcolato tenendo in considerazione sia il numero di dichiarazioni raccolte sul numero complessivo di CIE emesse, sia la percentuale di dichiarazioni positive, ed è un parametro di generosità del Comune verso la donazione di organi e tessuti.

L’Italia è un Paese unito dalla volontà di donare, dal Nord al Sud. Se tra i piccolissimi centri primeggia il Meridione, tra le grandi città è il Centro-Nord a guidare le classifiche: tra i Comuni con più di centomila abitanti è Trento ad aver ottenuto l’indice più alto, ben 70,26/100. Complessivamente nell’ultimo anno sono stati 8961 le cittadine e i cittadini trentini maggiorenni che hanno registrato la loro volontà su un’eventuale donazione, e in 7199 hanno detto sì: l’80,3%. L’anno scorso la città era al terzo posto generale. In seconda posizione fra i comuni maggiori c’è Verona (indice 69,11/100) che ha un tasso di consenso più elevato (85,7%) ma una percentuale di dichiarazioni inferiore (il 49,9% rispetto alle CIE emesse). A completare il podio Livorno, seconda nel 2020. A seguire nella top ten ci sono Ferrara, Cagliari, Sassari (arrivata prima lo scorso anno), Padova, Vicenza, Perugia e Firenze.













Mentre Trento è la “capitale” del dono tra i Comuni più popolosi, è Nuoro a trionfare tra quelli medio-grandi (tra i 30 e i 100mila abitanti): ha totalizzato un indice di 74,21/100 e un tasso di consenso alla donazione dell’84,1%. L’anno scorso la città sarda era arrivata seconda, posizione occupata quest’anno da Belluno, mentre Como è terza. Subito sotto il podio c’è Cerveteri, in provincia di Roma, e tra le prime dieci seguono Camaiore (LU), Formia (LT), Sesto Fiorentino (FI), Alghero (SS), Pomigliano d’Arco (NA) e Castelfranco Veneto (TV).

Tra i Comuni medio-piccoli (5-30mila abitanti), invece, vince per il secondo anno di fila Primiero San Martino di Castrozza, in provincia di Trento, con un indice di 84,42 e un tasso di consensi dell’88,9%. Secondo posto per Guardiagrele (CH), terza Livigno (BZ), e poi in successione Vernio (PO), Boscoreale (NA), Lanusei (NU), Oliena (NU), Corleone (PA), Altopiano della Vigolana (TN) e Leverano (LE).

Complessivamente il 2021 è stato un anno davvero positivo per la raccolta delle dichiarazioni di volontà alla donazione: i consensi sono saliti al 68,9%, ben tre punti in più rispetto allo scorso anno, con un indice del dono medio di 59,23/100 (nel 2020 era fermo a 52,86): si tratta della percentuale di “sì” è la più alta mai raccolta in un anno da quando la registrazione dell’opinione dei cittadini maggiorenni in materia avviene prevalentemente all’anagrafe comunale al momento del rinnovo della carta d’identità. Il calo dei “no” è distribuito in modo abbastanza uniforme su tutto il territorio nazionale, e anche se i risultati migliori vengono raggiunti dalle regioni del Nord, i consensi alla donazione sono in crescita anche nella parte meridionale dello Stivale.

Nel nostro Paese, dunque, qualcosa sta cambiando in meglio, ma possiamo e dobbiamo fare di più. Il nostro impegno è e sarà costante per informare e consapevolizzare tutti quei cittadini e quelle cittadine, e sono ancora tanti, che non si sono ancora espressi perché scegliere in vita è un gesto di civiltà e di solidarietà che, ad oggi, consente ogni anno a quasi 4mila persone di tornare a vivere. L’Italia generosa abita a casa loro.