Programma nazionale per la donazione di organi negli ospedali italiani
Dall’esperienza dei progetti europei ACCORD e ODEQUS, il CNT lancia il progetto Mo.N.D.O

Tra il 2012 e oggi l’Unione Europea ha finanziato, tra gli altri in tema di donazione e trapianto, due progetti: ODEQUS (Organ Donation European Quality System) e ACCORD (Achieving Comprehensive Coordination in Organ Donation throughout the European Union). I due progetti hanno avuto come obiettivo, affidato a specifici gruppi di lavoro, il miglioramento della qualità della donazione di organi nelle strutture ospedaliere; il primo fornendo un sistema di indicatori di qualità per l’autovalutazione delle performance, il secondo per aumentare la collaborazione e il coordinamento delle attività di donazione, rafforzando la cooperazione tra le rianimazioni e i coordinatori, attraverso un’analisi su come il fine-vita cambi a seconda dell’ospedale.
Gli obiettivi specifici di ODEQUS sono stati quelli di individuare criteri di qualità e di sviluppare gli indicatori di qualità in 3 tipologie di donazione di organi: a seguito di morte cerebrale, a cuore fermo e per la donazione da vivente.
Lo scopo del progetto ACCORD era quello di documentare le variazioni di trattamento nel fine-vita su pazienti con lesione cerebrale devastante e analizzare il processo decisionale clinico come fattore potenzialmente critico rispetto alla possibilità di donazione di organi. Il progetto ha previsto anche l’ideazione e l’implementazione di programmi di miglioramento specifici nei singoli ospedali. In questo numero vi presentiamo una sintesi dei due progetti europei.
I risultati ottenuti da questi studi insieme alle analisi e riflessioni condotte negli ultimi anni da parte del Centro Nazionale Trapianti (CNT) sul lavoro delle rianimazioni e la gestione dei cerebrolesi gravi hanno indotto questo centro a disegnare un progetto di ricerca biennale e di miglioramento della qualità, che utilizzi la metodologia e i criteri definiti a livello europeo.
La potenzialità di donazione di organi da cadavere in Italia è molto superiore agli attuali risultati e inferiore alla richiesta di trapianto terapeutico; è quindi prioritario rendere più omogenei i risultati di tutte le regioni implementando i migliori modelli di efficienza nazionale.
 Il modello basato sui coordinamenti ospedalieri non è in grado di affrontare la sempre maggiore difficoltà nel condurre il processo di donazione all’interno di rianimazioni penalizzate dalla grave diminuzione delle risorse e dalle nuove realtà epidemiologiche, organizzative e assistenziali che limitano l’accesso in rianimazione di pazienti con lesioni cerebrali devastanti con potenziale evoluzione in morte encefalica. Le difficoltà nel mantenere i livelli di donazione in morte encefalica sono ancora più evidenti quando l’obiettivo è quello di realizzare la donazione a cuore fermo in soggetti con arresto cardiocircolatorio extra o intra ospedaliero.
La rete dei coordinatori, peraltro mai pienamente realizzata rispetto al modello originale spagnolo, ha comunque prodotto grandi risultati negli ultimi vent’anni ma non può oggi e nel prossimo futuro permettere il mantenimento e la crescita della donazione di organi in Italia, che oggi infatti mostra segni di fragilità proprio nelle regioni che storicamente hanno raggiunto i risultati migliori.
L’obiettivo attuale deve quindi essere il rilancio su scala nazionale della donazione di organi in morte encefalica e la promozione di quella a cuore fermo. Ciò richiede un Programma che sviluppi una nuova strategia di cooperazione del CNT con le regioni e con gli ospedali finalizzata all’implementazione e diffusione di modelli efficienti, anche mediante la definizione di metodi innovativi di supporto organizzativo e gestionale del processo di donazione.
Il Programma dovrebbe svilupparsi in 2-3 anni attraverso iniziative coordinate dal CNT e mirate alla soluzione degli aspetti critici che oggi limitano la donazione, sotto la guida di una task-force nazionale dedicata che utilizzi, oltre alle competenza tecniche specifiche, anche le metodologie per il miglioramento della qualità già applicate con successo al processo di donazione di organi in Europa.